Insensata decisione sul dipinto
L'assessore ai Beni culturali fa "viaggiare" l'Annunciazione: in prestito a Palazzolo
E' scontro aperto tra l'assessore alla Cultura del Comune di Siracusa, Francesco Italia, con quello regionale, CarloVermiglio, per la decisione di spostare temporaneamente l'Annunciazione di Antonello da Messina, dal museo Bellomo a Palazzolo Acreide.
“Apprendo non senza una certa incredulità dell'iniziativa di spostare il dipinto de 'L'Annunciazione' di Antonello Da Messina dalla sua sede storica, la Galleria Bellomo di Siracusa, alla Casa Museo 'Antonino Uccello' di Palazzolo per un'esposizione temporanea.
“In questi anni, abbiamo sempre lavorato sull'idea vincente di un'area vasta dell'intero sud est, quale unico polo culturale attrattivo e rinnovo la mia stima per l'ottimo lavoro svolto in questa direzione dall'amministrazione comunale di Palazzolo Acreide, con il suo sindaco e il suo assessore alla cultura. Proprio per tali ragioni non posso che esprimere forti perplessità rispetto ad un progetto che appare culturalmente superato.
“Spostare di soli 40 chilometri un'opera del valore e della fragilità del capolavoro di Antonello è davvero indispensabile? Mi chiedo quali precauzioni e, quindi, quali costi di trasporto e assicurazione saranno affrontati dalla regione in virtù di questo progetto. Con le stesse somme, non sarebbe stato più efficace e funzionale progettare una mostra diffusa con un biglietto unico in collaborazione tra i musei di Palazzolo e Siracusa immaginando anche un servizio di trasporto turistico dedicato e funzionale al progetto? Quale sarà l'impatto del trasferimento a Palazzolo sull'opera e sulle visite, nel pieno della stagione turistica, per la galleria Bellomo spogliata del suo pezzo di punta?
“Se l'assessore Vermiglio, giunto finalmente nella nostra provincia dopo le inqualificabili condizioni in cui ha lasciato i siti regionali fino a tutto maggio, avesse voluto mostrare un segno tangibile della sua presenza, anziché farsi tirare per la giacca da questo o quel politico interessato a operazioni di basso cabotaggio, avrebbe potuto rivelarci la sua strategia per dare una svolta alla fallimentare gestione beni culturali regionali o per assicurare la più ampia fruizione di un patrimonio di cui, evidentemente, non solo ignora le potenzialità ma che sembra gestire sulla base di logiche appartenenti a un passato che vorremmo dimenticare”.