M5s si astiene
Tracciabilità dei prodotti "Made in Italy", la Camera approva il testo di legge
Sì dell'Aula della Camera alla proposta di legge per l'introduzione di un sistema di tracciabilità dei prodotti a tutela del consumatore. Il testo, approvato a Montecitorio con 371 voti a favore, nessun contrario e 78 astenuti (i deputati M5S), passa al Senato.
"Il Governo non solo vende fuffa ma lo fa a caro prezzo: 20 milioni di euro di soldi pubblici per una proposta di legge che non è altro che la brutta copia di un servizio già offerto dall'Agenzia delle Dogane e che esclude invece dall'etichettatura dei prodotti quelle informazioni che davvero possono tutelare il consumatore. Il MoVimento 5 Stelle si astiene da questo inutile spot che non fornisce alcuno strumento concreto per combattere la contraffazione che, è bene ricordarlo, costa all'Italia tra i 6 e gli 8 miliardi di euro e circa 130 mila posti di lavoro e fa perdere alle casse dello Stato oltre 5 miliardi di euro l'anno". Lo affermano i deputati del M5S della Commissione Attività Produttive. "Il M5S ha proposto, in un emendamento però bocciato, di usare la soluzione già offerta, a costo zero, dall'Agenzia delle Dogane. Si tratta di 'Glifitaly', un sistema integrato di banche dati connesso a un codice QR Code posto sui prodotti che entrano nel mercato europeo in modo da tracciarli. Il Pd cosa ha fatto invece con questa legge? Ha proposto un QR Code da collegare a delle banche dati da creare ex novo, senza specificare se ad esempio saranno piattaforme informatiche integrate o dei semplici elenchi, concedendo sgravi fiscali a quegli imprenditori, che su base volontaria, quindi non obbligati, offrono queste informazioni ai consumatori; informazioni che dovrebbero essere un diritto dei cittadini e non una concessione a discrezione delle aziende per di più pagate dallo Stato per farlo", spiega il deputato 5stelle Mattia Fantinati. "Perché un Governo che dice di voler tutelare il made in Italy dalla contraffazione ha bocciato un altro emendamento del M5S che chiedeva di indicare in etichetta l'origine del latte usato nei prodotti lattiero-caseari? Per proteggere quali interessi? Eppure si trattava di una norma approvata dalla Commissione Europea e già applicata in Francia che avrebbe giovato al comparto italiano in grave difficoltà. Chiederemo invece conto di due ordini del giorno approvati con cui il M5S ha impegnato il Governo su due punti fondamentali: rendere pubblici i dati sull'origine delle materie prime, sottraendoli alla cosiddetta 'riservatezza dei dati aziendali' dietro cui si nascondono i produttori, e un'etichetta 'etica', che fornisca cioè le informazioni sul rispetto dei diritti dei lavoratori della filiera produttiva", hanno concluso i parlamentari 5stelle.