A quota 200o metri sull'Etna
Scultura in pietra lavica a Nicolosi per ricordare Angelo D'Arrigo
Una scultura in pietra lavica, realizzata da Luca Zuppelli, da oggi accoglie sull'Etna a circa 2.000 metri di quota, al Rifugio Sapienza, gli amanti del vulcano Patrimonio dell'Umanità. É l'opera dedicata ad Angelo D'Arrigo, il campione di volo sportivo, in occasione delle celebrazioni per il decennale della sua scomparsa, avvenuta nel 2006 durante un incidente di volo a Comiso. A D'Arrigo è stato anche intitolato il piazzale del Rifugio. La manifestazione - organizzata dalla Fondazione a lui intitolata con la collaborazione del Parco dell'Etna, dell'Area Metropolitana di Catania, del Comune di Nicolosi, della Funivia dell'Etna, del Club Alpino Italiano, degli Aeroclub di Catania e di Comiso - ha riunito sull'Etna innevata per un'intera giornata centinaia di persone. L'evento corale 'Per sempre in volo', programmato per oggi sull'Etna e sulle altre montagne di Angelo (Everest e Aconcagua, teatro di alcune sue straordinarie imprese di volo), a causa del vento e della neve nell'area dei crateri Silvestri dove era stato pianificato è stato rimandato a maggio. Liberati alcuni gheppi e poiane curate dal Centro Recupero Rapaci di Messina. "Angelo ci ha lasciato la capacità di sognare - ha detto Laura Mancuso, mogie di D'Arrigo - non era solo uno sportivo che 'spingeva quotidianamente i propri limiti', per citarlo, ma anche un amante della natura e appassionato ecologista. Era anche la persona con cui andavamo a Pasquetta a raccogliere i rifiuti abbandonati tra i boschi dell'Etna. Da questo grande amore per ogni essere vivente è nato il suo impegno per la natura che ha permesso di salvare una specie in estinzione. Quelle gru siberiane che - ha ricordato Laura Mancuso - in sei mesi di migrazioni Angelo ha riportato in Siberia, girando mezzo mondo".