La presentazione del libro che racconta il suo calvario
Cuffaro è atteso a Siracusa, ma non arriva: saluta i presenti al telefono
Totò Cuffaro alla fine non è arrivato a Siracusa per partecipare all'incontro di presentazione del libro del giornalista Simone Nastasi che ripercorre la sua vicenda giudiziaria,"Cuffaro tutta un'altra storia"edito da Salvo Bonfirraro. Problemi familiari hanno costretto l'ex presidente della Regione a tornare indietro quando era già a metà strada, così ha detto, intervenendo telefonicamente, alla platea, che non ha nascosto un pizzico di delusione. " Mi spiace non essere lì per salutare i tanti amici che anche nei momenti difficili- ha detto Cuffaro - mi hanno sempre dimostrato il loro affetto e la loro vicinanza. Un affetto che - ha detto ancora - mi ripaga di cinque anni di grande sofferenza e dolore. Spero di potervi incontrare presto tutti a Siracusa - ha concluso, salutato dagli applausi dei presenti. Una cosa è certa: comunque per l'ex presidente della Regione quello di stasera non sarebbe stato il solito bagno di folla; ad attenderlo c'erano quelli che, senza sbagliare, potremmo definire gli "amici di rango", contenti di poterlo incontrare e di sentire dalla sua viva voce quello che ha ancora da dire Totò Cuffaro. Sarà per un'altra volta.
La presentazione del volume comunque c'è stata: è stata introdotta dallo stesso autore, il giornalista romano, Simone Nastasi, che ha esordito chiarendo immediatamente le finalità del libro: "Non ho inteso rivalutare il personaggio politico, ma ho voluto dare il punto di vista giornalistico dell'intera vicenda. Sono rimasto incuriosito dalla dignità di Cuffaro e ho studiato gli atti processuali, 5000 pagine, dalle quali non si evince nessuna prova certa a suo carico. L'unica intercettazione ambientale ambigua alla fine è stata dichiarata dall'esperto genovese, non udibile. Quello di Cuffaro - ha poi concluso - è stato un processo controverso, sul quale non ci sono certezze". A rincarare la dose Salvo Fleres, giornalista e già garante per i diritti dei detenuti, che ha parlato di teorema seguito dai giudici che hanno condannato Cuffaro; teorema secondo il quale "la mafia è un fenomeno siciliano, Cuffaro è siciliano, Cuffaro ha a che fare con la mafia". "Quello che ha fatto Nastasi nel suo libro - ha continuato Fleres - avrebbero dovuto farlo i giudici: studiare con attenzione il faldone degli atti processuali e capire che non c'era alcuna certezza a suffragare le accuse. E invece ciò non è accaduto - ha concluso - perché la giustizia italiana è l'unico potere che resiste alla disgregazione costituzionale in virtù del fatto che è l'unico che riesce ad autogiudicarsi e ad autoassolversi".