Al Primo Istituto Comprensivo "Elio Vittorini"
Solarino, precetto pasquale fuori dall'orario scolastico: preside attaccata
Accade che una dirigente scolastica illuminata voglia stabilire la giusta distanza critica e dialettica tra la scuola e la chiesa, ricordando che si tratta di due istituzioni separate, dove la prima rappresenta i valori educativi e culturali dello Stato italiano mentre l'altra è espressione spirituale di uno Stato straniero che è lo Stato Vaticano -, accade che questa dirigente voglia mettere solamente una distanza focale giusta e sensata per far piovere una pioggia di critiche gratuite, attacchi ingiustificati e giudizi radicali degni di una autentica inquisizione.
Solarino, un piccolo comune del siracusano, lo stesso comune che tristemente passò alle cronache perché alcune mamme si erano rifiutate di mandare i propri figli nel plesso scolastico in parte anche abitato a centro di accoglienza di migranti nordafricani, nei giorni scorsi, è stato protagonista di accese discussioni sui social circa la possibilità chiesta dalla Dirigente di far svolgere il religioso precetto pasquale delle classi in orario non scolastico.
Tanto si è accesa la questione, da richiedere l'intervento e la mediazione di parte del Consiglio d'Istituto. Una discussione divenuta pubblica poi inevitabilmente sui social, con punte di eccessivo zelo persino contro la dirigente del Primo Istituto Comprensivo di Solarino, Anna Messina, per essersi permessa, come ogni anno, coraggiosamente di mettere i puntini su alcune questioni etiche, morali e religiose.
Alla fine l'hanno spuntata le mamme con buona pace di tutti. La Preside ha fatto un passo indietro e tutto è tornato nella norma, una normalità che rischia di avere prima o poi un prezzo alto, nei confronti di un mondo che va avanti e che muta profondamente. Cosa sia giusto e cosa no è difficile stabilirlo, ma una cosa è certa: "Ecclesia libera in libera patria"