Manifestazione dei produttori
Produttori agricoli protestano per la crisi al mercato ortofrutticolo di Vittoria
"C'è chi sceglie il suicidio, noi scegliamo di lottare anche per i tuoi diritti". E' uno dei tanti striscioni che campeggiano davanti al mercato ortofrutticolo di Vittoria, uno dei più grandi del Meridione per volume d'affari, dove sono riuniti migliaia di produttori agricoli, commercianti e studenti per la giornata di mobilitazione interregionale a favore dell'agricoltura. Una giornata di lotta che si svolge a Vittoria, capitale dell'ortofrutta siciliana, ma che tocca altri centri in Puglia e in Basilicata, in contemporanea col Consiglio d'Europa dei ministri dell'Agricoltura. Durante questi lavori il ministro italiano Maurizio Martina chiederà l'attivazione delle clausole di salvaguardia previste nel trattato Euromediterraneo. In campo anche i sindaci che hanno coinvolto scuole, commercianti e cittadini. "La crisi del settore agricolo e' tragica e ci aspettiamo che l'Unione europea e il governo regionale facciano la loro parte per soccorrere le nostre imprese e impedire che vengano messi a rischio migliaia di posti di lavoro", affermano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell'Anci Sicilia. Per gli organizzatori si tratta di "lanciare un segnale forte alla Commissione europea per l'Agricoltura che, contemporaneamente si riunira' a Bruxelles". Incontro durante il quale "il ministro dell'Agricoltura Italiano chiedera' l'attivazione delle clausole di salvaguardia previste nel trattato Euromediterraneo (Ue-Marocco)". Il documento della protesta sottolinea il perdurare della condizione di crisi economica del settore agricolo regionale che ha causato oggi un drammatico crollo dei prezzi di vendita nelle produzioni agricole, ripetute nel tempo, con flessione dei prezzi sino al 60/70 % per le produzioni ortive in serra e del 30% per le produzioni agrumarie rispetto al prezzo ordinario, nonche' della produzione vitivinicola. Tra le richieste le norme di salvaguardia e revisione degli accordi euro-mediterranei; la moratoria dell'importazione dei prodotti agricoli extracomunitari in attesa di una rivisitazione degli attuali accordi con i paesi extraeuropei, l'attivazione di misure anticrisi immediate e di medio termine attraverso una preventiva e forte contrattazione con l'Ue e il riconoscimento dello stato di crisi.