Resta in carica sindaco e giunta
Il "caso Giambalvo" a Castelvetrano, ai autoscioglie il consiglio comunale
Dopo il caso Giambalvo, il consiglio comunale di Castelvetrano va verso l'autoscioglimento dopo le preannunciate dimissioni, nella tarda serata di ieri, da parte dei consiglieri comunali di maggioranza che si erano già autosospesi sabato scorso e che aderiscono a Ncd-Area Popolare e Udc-Area popolare. Le dimissioni arrivano anche per ''togliere dall'imbarazzo mediatico la città - si legge in una nota - che con questo gesto dimostriamo concretamente di amare''. La stessa decisione è stata assunta da un consigliere comunale indipendente che sino a circa un mese fa aderiva ad Articolo 4, lo stesso movimento del quale continua a fare parte Calogero Giambalvo il cui ritorno in aula consiliare, insieme con l'attenzione sul caso da parte dei media, ha innescato un clima di tensione senza esclusione di colpi tra i partiti politici. Giambalvo, che non ha voluto raccogliere l'invito a dimettersi rivoltogli da più parti, tra cui tutti i gruppi e movimenti politici consiliari, era stato arrestato nel novembre 2014 dai carabinieri nell'ambito dell'operazione antimafia "Eden II" perché considerato tra i fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro, era stato assolto nel mese di dicembre 2015 e tornato in libertà, dopo 13 mesi di carcere, era stato reintegrato nel suo ruolo di consigliere comunale lo scorso 25 gennaio
Il consiglio comunale di Castelvetrano è ufficialmente autosciolto. Ventisette su trenta, sino a questo momento, i consiglieri comunali che hanno rassegnato le dimissioni nelle mani del segretario comunale. Adesso toccherà alla Regione nominare un commissario con i poteri del solo consiglio comunale. Infatti, il sindaco Felice Errante e la sua giunta rimangono in carica.