La relazione del presidente della Corte di Appello
Apertura anno giudiziario a Palermo, Natoli: "In aumento i reati contro la pubblica amministrazione"
Nell'anno passato nel distretto della corte d'appello di Palermo c'è stata "una preoccupante escalation" nel settore dei reati contro la pubblica amministrazione, sia sul piano numerico sia sul piano della gravità intrinseca e dell'intensità dell'allarme sociale. Il dato emerge dalla relazione di inaugurazione dell'anno giudiziario redatta da Gioacchino Natoli, presidente della corte d'appello di Palermo. La relazione sarà illustrata sabato nel corso della cerimonia di inaugurazione. I reati sono passati da 2.853 a 3.561 con un aumento percentuale del 25%. In rialzo soprattutto il peculato passato da 100 a 142 casi. "Le indagini investigative e i mass media - scrive Natoli - evidenziano un crescente, desolante quadro di illegalità diffusa e in espansione, tanto nelle modalità di esercizio di pubbliche funzioni, nella gestione della cosa pubblica e nell'impiego delle risorse ad essa assegnate, quanto nei rapporti dei singoli cittadini con la pubblica amministrazione e nella fruizione, spesso indebita e fraudolenta, di prestazioni economiche e servizi da parte di pubbliche strutture"
AUMENTA LO SPACCIO DI DROGHE
Non si ferma, ormai da anni, l'aumento dei reati di spaccio di droghe nel distretto della Corte d'appello di Palermo (che comprende anche Trapani e Agrigento), come ha evidenziato, nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2016, il presidente della Corte Gioacchino Natoli. Dalle indagini è provato che il anche consumo di droga è aumentato in maniera rilevante. In rialzo la domanda di cocaina, il cui consumo è ormai dilagato in tutte le fasce sociali nonostante gli alti costi (60-80 euro al grammo). Non si registra viceversa un significativo incremento di altre droghe cosiddette pesanti (come l'eroina), che negli anni scorsi sembravano essere tornate in auge. Lo stesso vale per quanto riguarda le droghe sintetiche (anfetamine ed ecstasy), il cui consumo appare in costante decrescita.
AUMENTANO I CASI DI PRESCRIZIONE
Sempre più processi si concludono con la prescrizione del reato. L'anno scorso il numero ha subito un consistente aumento. Il dato emerge dalla relazione di Gioacchino Natoli, presidente della corte d'appello di Palermo, per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2016, che sarà illustrata sabato. Sono stati 1.692 i procedimenti eliminati dai Gip o Gup con pronunzie di prescrizione (5% del totale dei processi definiti); e 1.569 i processi eliminati dai Tribunali e 280 in Corte di Appello. Per la maggior parte si è trattato di fatti che hanno richiesto lunghe attività d'indagine o una lunga istruttoria dibattimentale in primo grado. Per l'appello, il fattore determinante è stato il ritardo nel deposito della sentenza o nella trasmissione del fascicolo del primo giudice. "E' stato più volte sottolineato - dice Natoli - che i termini di prescrizione dovrebbero decorrere ex novo a ogni passaggio processuale, senza limiti temporali massimi, se non quelli correlati alla fase o al grado di processo in corso".