Ridotta in Appello la condanna Sandro Capizzi
Palermo, condanne alla "Nuova cupola", ma il boss è libero
Condanne in appello contro la 'nuova cupola'. La prima sezione della Corte d'appello di Palermo ha ridotto la condanna per il giovane boss di Villagrazia, Sandro Capizzi (nella foto al momento dell'arresto) che però è libero per decorrenza termini. Condannati anche altri due degli otto imputati del processo "Perseo". Tutti alla sbarra oggi nel giudizio di rinvio, disposto con un annullamento parziale da parte della Cassazione. L'inchiesta risale al 2008, quando un blitz dei carabinieri, con 99 arresti, fermò il tentativo di riorganizzazione della commissione, l'organismo di vertice di Cosa nostra. Capizzi, figlio del capomafia Benedetto, passa da 10 anni e 8 mesi a 9 anni e 4 mesi; per Rosario Sansone è stato stabilito l'aumento per continuazione, rispetto alla condanna di 6 anni e 4 mesi, con altri 3 anni e 6 mesi; per Giuseppe Calvaruso la pena complessiva viene rideterminata in 8 anni e 4 mesi. Rimangono invariate le pene inflitte a Giuseppe Perfetto, che si vede confermare 7 anni e 4 mesi, Salvatore Freschi (8 anni e 8 mesi). Nessuna modifica anche per Salvatore Adelfio, che dovra' scontare 6 anni e 4 mesi, Massimo Mule' (6 anni e 4 mesi) e Rosario Rizzuto (3 anni e 8 mesi). Sandro Capizzi, 35 anni, è libero da poco meno di un anno: fu scarcerato a febbraio 2015, per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare, dato che era stato arrestato il 16 dicembre del 2008 e dopo sei anni e due mesi per lui non era arrivata ancora una sentenza definitiva.
Il giovane boss ha il divieto di soggiornare in Sicilia e a farlo uscire dal carcere erano stati i giudici della prima sezione della Corte d'Appello di Palermo, gli stessi che oggi hanno emesso la sentenza nel quarto atto del processo Perseo. In primo grado, davanti al Gup, con l'abbreviato, il figlio di don Benedetto Capizzi, capomafia della borgata di Villagrazia, era stato condannato a quattordici anni, ridotti poi in appello a dieci anni e otto mesi. La Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza a dicembre del 2013, ma oltre un anno dopo il nuovo giudizio non era stato definito. A dicembre del 2014, per lo stesso motivo di Capizzi, era tornato libero anche un altro imputato, il presunto boss di Ballaro' Massimo Mule', figlio di Francesco, in cella da tempo per mafia ed omicidio. Sandro Capizzi, nonostante l'eta' allora inferiore ai trent'anni, col padre Benedetto e con i boss Giovanni e Salvatore Adelfio e Pino Scaduto di Bagheria, avrebbe tentato di riorganizzare la commissione di Cosa nostra. Benedetto Capizzi voleva pure diventarne il capo. Ma l'operazione dei carabinieri blocco' sul nascere questa aspirazione. Adesso Capizzi jr restera' libero, perche' puo' ancora fare ricorso per Cassazione e dunque nemmeno adesso la sua condanna e' definitiva. E in ogni caso, con gli sconti di pena legati alla buona condotta, da espiare gli rimarra' non moltissimo.