Rintracciato dai Carabinieri
Santa Croce Camerina, scafista torna in carcere per scontare 2 anni di pena residua
E' tornato in carcere per scontare gli ultimi 2 anni di pena residua per favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina aggravato dal profitto, dall’ingente numero di trasportati, dal pericolo di vita e dai trattamenti inumani subiti dai passeggeri e dall’aver organizzato il viaggio in concorso con altri.. Si tratta di un cittadino tunisino: Rami Ali Mouhamed, 23 anni, clandestino, rintracciato dai Carabinieri a Santa Croce Camerina presso l’abitazione del fratello, che è invece regolare sul territorio nazionale dove vive e lavora da anni. Rami, sbarcato in Italia a settembre 2014 insieme ad altri 275 immigrati, era stato condotto presso il centro temporaneo di contrada Canicarao a Ragusa, ed era stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In quell'occasione per la prima volta era stato arrestato uno scafista libico, insieme a Rami. Nel telefonino del libico, Adnen Mohamed El Shawn, erano state trovate fotografie di migranti stipati in capannoni sulle coste libiche.Rami aveva dichiarato che aveva pilotato l’imbarcazione poiché figlio di pescatore e che per questo aveva viaggiato gratis. L'imbarcazione era rimasta in panne e i passeggeri si erano salvati solo grazie al provvidenziale intervento di una nave norvegese. Cinque donne incinte erano state trasferite presso gli ospedali di Modica e Ragusa. Rami, che aveva patteggiato tre anni di reclusione e quasi due milioni e mezzo di euro di multa, aveva scontato una parte della pena. adesso è tornato in carcere per scontare il residuo.