Le indagini dei Carabinieri
Due catanesi tra i presunti autori di una rapina e una tentata compiute in Piemonte
Utilizzavano un carro attrezzi per effettuare i sopralluoghi sugli obiettivi da colpire. Da qui il nome dato all'operazione SOS, condotta dai Carabinieri delle Compagnie di Alba e Canelli, con la collaborazione dei colleghi del Reparto Operativo di Catania che ha consentito di arrestare due dei tre presunti rapinatori di una gioielleria a Grinzane Cavour e di una tentata rapina ad una gioielleria di Canelli. Uno dei due arrestati è catanese, Danilo Peluso, 24 anni, così come il terzo complice, Angelo Bombace, 24 anni, attualmente ricercato.
Il 22 maggio scorso due malviventi, di cui uno vestito da donna, facevano irruzione nella gioielleria ROGGERO, in via Garibaldi a Grinzane Cavour. I due, sotto la minaccia delle armi, aggredivano il proprietario, colpendolo ripetutamente provocandogli molte lesioni, alcune delle quali permanenti, nonchè la frattura del setto nasale. Il tutto sotto gli occhi delle figlie, una delle quali veniva immobilizzata con fascette di plastica mentre la seconda riusciva a scappare, chiamando il 112. In pochi attimi i rapinatori si impossessavano del contenuto della cassaforte, quantificato in 300mila euro, dileguandosi con un’utilitaria rubata che abbandonavano dopo qualche chilometro.
Un mese dopo a Canelli, sempre due malviventi entravano nella gioielleria PAROS di Piazza Zoppa e, dopo aver chiesto di visionare dei gioielli, aggredivano la proprietaria e una commessa, nel tentativo di impossessarsi dei preziosi. L'intervento provvidenziale del fratello della titolare metteva in fuga i rapinatori. Le immagini della videosorveglianza e i numerosi riscontri raccolti hanno consentito di individuare il carro attrezzi quale uno dei mezzi utilizzato per la fuga, mezzo che ricompare il giorno della tentata rapina alla gioielleria PAROS. Il carro attrezzi era seguito da un’utilitaria, di proprietà della madre di uno degli arrestati a bordo della quale si intravedeva un giovane con indosso abiti simili a quelli di uno dei rapinatori. Dalla visione delle telecamere della gioielleria ROGGERO gli investigatori si accorgono del sopralluogo effettuato nei giorni precedenti da un complice che si muoveva con le stampelle. Lo stesso individuo, secondo le testimonianze raccolte, era entrato anche nella gioielleria di Canelli pochi giorni prima della tentata rapina, chiedendo di visionare delle fedi e uscendo senza acquistare nulla. La donna alla guida dell'utilitaria è la madre di Guzzetta, l'arrestato piemontese, l'uomo con le stampelle è un pregiudicato catanese. Entrambi sono stati denunciati.