L'inchiesta della Procura
Gettonopoli a Messina, emesse custodie cautelari per dodici consiglieri comunali
Sono 12 i consiglieri Comunali comunali di Messina raggiunti dall'ordinanza di misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, nell'abito dell'inchiesta sulla "Gettonopoli" al Comune. Truffa aggravata, falso ideologico e abuso d'ufficio i reati contestati.
L'indagine della Digos, coordinata dalla procura peloritana, è stata avviata nel novembre 2014 ed ha permesso di accertare, anche attraverso l'utilizzo di attività tecniche di intercettazione video e ambientale, le condotte illecite di un gruppo di consiglieri comunali, in occasione delle sedute delle commissioni consiliari permanenti. In particolare la Digos ha documentato "l'abitudine" di un gruppo di Consiglieri Comunali del Comune di Messina di percepire in maniera illecita il gettone di presenza in occasione delle sedute delle commissioni consiliari permanenti. Le commissioni consiliari permanenti sono dieci piu' la conferenza dei capigruppo. Ciascun consigliere comunale e' componente di almeno 6 commissioni ed ognuno potrebbe raggiungere il massimo di 24 presenze mensili. In realta', secondo quanto accertato nell'indagine, ciascun consigliere tendeva a massimizzare i gettoni di presenza utilizzando vari sotterfugi per comprovare la propria partecipazione alle sedute delle commissioni consiliari permanenti. Nel corso dell'indagine, effettuata anche mediante intercettazioni video e ambientali, gli investigatori hanno accertato che, in alcuni casi, i consiglieri intervenivano nel corso della seduta per il tempo strettamente necessario a firmare, e quindi per ottenere ugualmente il gettone di presenza. Nel settembre del 2013, dopo l'elezione dell'attuale Consiglio Comunale avvenuto nel giugno del 2103, il gettone dei consiglieri comunali e' diminuito da 100 a 56 euro, fermo restando l'indennita' mensile massima di 1.529 euro. Nel dicembre del 2013 l'indennita' mensile massima e' aumentata a 2.184 euro, raggiungibile con un minimo di 39 presenze mensili. Dal dicembre 2013 quasi tutti i consiglieri comunali hanno raggiunto la soglia minima delle 39 presenze sia attraverso le commissioni, sia apponendo la sottoscrizione in sostituzione del capo gruppo, frutto di un preventivo accordo tra delegante e delegato per massimizzare i gettoni di presenza. Le indagini hanno confermato che alcuni consiglieri comunali cercavano ad ogni costo di raggiungere il massimo dei gettoni di presenza e che la firma apposta nei verbali di adunanza rappresentava solo un modo per percepire l'indennita'. Tra l'altro lavoratori dipendenti erano esonerati dal recarsi sul posto di lavoro, facendo percepire l'indennita' al datore di lavoro con un ulteriore aggravio per le casse del Comune. Vari consiglieri comunali, in virtu' di un mutuo accordo, firmavano in sostituzione di un consigliere dello stesso gruppo o del capogruppo, senza essere muniti di delega scritta da parte del delegante. E talvolta e' stata dichiara falsamente a verbale l'esistenza del numero legale, consentendo cosi' di approvare illegittimamente i verbali della seduta precedente, ed ai consiglieri sopraggiunti di apporre la propria firma. Le indagini proseguono per altri 10 consiglieri.