Dall'associazione "Confronto"
Disagi e giustizia lenta nel Ragusano: appello al capo dello Stato
Un appello al Presidente della Repubblica affinchè dia, finalmente, risposte sulla critica situazione dell’amministrazione della giustizia nel territorio ibleo dopo la chiusura del Tribunale di Modica accorpato a quello di Ragusa. E’ stato lanciato dall’associazione “Confronto” visto che a nulla sono valse le interrogazioni presentate da varie forze politiche al Ministero della Giustizia da parecchi mesi a questa parte. Con la soppressione del Tribunale di Modica, infatti, sono aumentati i disagi dei cittadini e si sono allungati i tempi della giustizia. Il Tribunale di Ragusa, infatti, risulta inadeguato a far fronte alle esigenze del territorio, soprattutto in materia di strutture. E’ stato chiuso il Palazzo di giustizia di Modica – moderno, efficiente, inaugurato nel 2004, costato oltre 10 milioni di euro di soldi pubblici, dotato dei più avanzati sistemi informatici e tecnologici – per trasferire tutto a Ragusa in un edificio che presenta carenze strutturali e logistiche, come più volte denunciato. Non solo. Per far fronte all’aumento di personale proveniente dal Tribunale di Modica e dalla sezione staccata di Vittoria (circa 120 dipendenti), è stato necessario affittare nuovi locali e ristrutturarne di vecchi con una spesa, fino a questo momento, di oltre un milione di euro: una evidente negazione di quella spending rewiew che ha guidato il taglio di molti Tribunali non provinciali ma efficienti. Il ministro Andrea Orlando, in questi giorni in Sicilia, ha verificato le criticità di alcuni Tribunali (Sciacca, Caltagirone, Messina, Catania) ma non ha ritenuto opportuno occuparsi della giustizia iblea e non ha nemmeno visitato il Palazzo di giustizia di Modica che rischia di rimanere l’ennesima cattedrale nel deserto: chiuso e in abbandono malgrado le sollecitazioni ad utilizzarlo per risparmiare effettivamente sull’amministrazione della giustizia ed evitare disagi ai cittadini. Ora, si spera nella sensibilità istituzionale del Presidente Mattarella per avere, quanto meno, delle risposte alle molteplici domande che, fino a questo momento, sono rimaste inevase aumentando, di fatto, il distacco tra la politica, le istituzioni e la politica.