Giustizia
Carceri e rieducazione, un incontro al liceo Quintiliano di Siracusa
“Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una Nazione” (Voltaire)
Promuovere un’esperienza significativa di conoscenza e approfondimento dei temi della giustizia, del carcere e della pena, delle condotte antisociali, del pregiudizio, del reinserimento sociale dei detenuti: questa la finalità dell’incontro, organizzato ieri al liceo Quintiliano di Siracusa dalle insegnanti Anna Di Carlo e Ida Toscano, con il magistrato Simona Lo Iacono, il direttore del carcere di Brucoli Antonio Gelardi e il regista Aldo Formosa.
“Attraverso lo schema educativo del carcere che entra nella scuola e della scuola che entra nel carcere – spiega Anna Di Carlo - abbiamo proposto ai ragazzi un confronto su un modello di giustizia inclusivo e riabilitativo in una prospettiva pedagogica e di riscatto, per sensibilizzarli ai valori dell’accoglienza, della solidarietà e del rispetto della dignità della persona”.
Il dottor Gelardi ha illustrato agli studenti le attività artistiche e sociali attraverso le quali “ si cerca di dare un contenuto alla giornata, diversamente vuota, del detenuto”, invitando i giovani a una riflessione su misure limitative della libertà alternative alla pena detentiva. “Una rieducazione è tale se guida la persona alla riappropriazione dei valori lesi della società, recuperando se stessa, il proprio talento, il senso del proprio stare al mondo, anche attraverso l’arte”, ha affermato la Lo Iacono, che con la collaborazione di Aldo Formosa ha curato uno spettacolo teatrale dedicato alla vita di alcuni detenuti del carcere di Brucoli, autori della sceneggiatura e protagonisti della rappresentazione.
Propositiva la partecipazione degli studenti delle Scienze Umane al dibattito stimolato dagli interventi dei relatori e dalla lettura di passi tratti dai libri Dei delitti e delle pene di Beccaria, Il processo di Kafla, Il segreto di Luca di Silone, Effatà della Lo Iacono.
“L’educazione alla legalità – spiega Ida Toscano – è una delle finalità del progetto My body, my rights che abbiamo promosso al Quintiliano, ritenendo che l’educazione ai diritti umani debba essere una priorità di tutte le forze educative, se vogliamo creare le basi per la formazione di cittadini consapevoli dei propri diritti e delle responsabilità di ciascuno”.
Una proposta didattica complessiva, flessibile, interattiva, condivisa dai licei Leonardo da Vinci di Floridia ed Einaudi di Siracusa, realizzata con la collaborazione di Amnesty International ed Emergency, con diverse modalità di intervento ma con un unico filo conduttore: l’educazione alla “cittadinanza planetaria”.