Marino è a casa
Roma, si dimettono 26 consiglieri: decadono sindaco e giunta
Le dimissioni contestuali di 26 consiglieri, uno più del quorum, determinano lo scioglimento dell'assemblea capitolina, della giunta, già orfana di otto assessori, e di conseguenza la decadenza di Ignazio Marino dalla carica di sindaco. Ora il Prefetto di Roma dovrà nominare un commissario.
"Questo Partito mi ha deluso per il comportamento dei suoi dirigenti perché ha rinunciato alla democrazia tradendo ciò che ha nel suo dna". Così Ignazio Marino parlando del Pd.
"In un dibattito aperto e franco in aula -ha proseguito Marino- avrei accettato la sfiducia a viso aperto o avrei detto di andare avanti, avrei detto di fare ciò che è più giusto e non ciò che è più conveniente, per una politica al servizio degli altri e non dei propri vantaggi. La crisi auspicavo si potesse chiudere in aula invece si è preferito di andare dal notaio, segno di una politica che decide fuori dalle sedi democratiche riducendo gli eletti a persone che ratificano decisioni assunte altrove: ciò nega la democrazia".