Operazione "Green Storm"
Traffico internazionale di rifiuti, 3 arresti e sequestri a Palermo
E' stata battezzata "Green Storm", l'operazione finalizzata a smantellare una organizzazione dedita alla gestione illecita internazionale di rifiuti, con l'arresto di tre fratelli e il sequestro di rilevanti beni mobili ed immobili tra cui un fabbricato di circa 10.000 metri quadri a Brancaccio, in piazza Scaffa, utilizzato quale deposito per lo stoccaggio e gestione di rifiuti. In azione la Guardia costiera di Palermo, la Polizia di Stato e personale dell'Arpa, coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto procuratore Siro De Flammineis, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare e decreto di sequestro emesso dal Gip Giuliano Castiglia. Gli inquirenti sono convinti di aver colpito una delle organizzazioni coinvolte in un piu' ampio traffico transfrontaliero di rifiuti tra l'Europa e l'Africa che aveva nel porto di Palermo lo snodo primario. Nel corso delle perquisizioni domiciliari sono state trovate una pistola, un ordigno bellico e un'ingente quantitativo di denaro. Contestualmente si e' proceduto al sequestro di un consistente parco mezzi tra i quali moto mezzi da lavoro e veicoli commerciali utilizzati nella gestione abusiva di rifiuti contestata agli arrestati. In particolare all'interno del deposito c'erano tre tonnellate di rame pronto per la vendita; dieci tonnellate di rame ancora in cav, presumibilmente relative a furti ai danni di società elettriche e telefoniche, 75 tonnellate pari di rifiuti speciali pericolosi, tra cui materiale elettrico ed elettronico; considerevoli quantita' di olio refrigerante e nichel e metalli pesanti, altamente inquinanti stoccati a cielo aperto. Sono inoltre stati ritrovati dieci fusti contenente liquido inquinante di cui all'attualita' si ignora l'origine e la caratteristica. Desta inoltre particolare interesse per gli inquirenti il rinvenimento di un ordigno bellico inesploso, di grosso calibro, da cui risulta essere stata asportata la materia esplodente. E, infine oggetti in bronzo ed ottone, proveniente da furti in luoghi di culto e aree cimiteriali.