I funerali nella Chiesa Santa Lucia
Augusta, l'addio commosso al giovane Pierpaolo: "Era un ragazzo d'oro"
"Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta", queste le parole scritte nello striscione fuori dalla Chiesa Santa Lucia di Augusta, dove questo pomeriggio si sono celebrati i funerali del giovane Pierpaolo Piazza, lo studente di 15 anni che ha perso la vita nella notte tra venerdì e sabato scorso in un incidente stradale. Già da questa mattina la veglia funebre nella Chiesa della Borgata, con un via vai di persone che hanno voluto dare un ultimo saluto alle spoglie del ragazzo. Tra questi anche i suoi compagni di classe della II A L dell'Istituto Arangio Ruitz, accompagnati da alcuni insegnanti e dal dirigente scolastico che lo ricorda come una persona ligia al dovere, un ragazzo "sano". Nel pomeriggio, a partire dalle 15, la chiesa comincia a gremirsi a tal punto che la funzione viene trasmessa con un altoparlante per permettere a tutti coloro che sostano nel piazzale antistante di partecipare alle esequie. A stringersi attorno al dolore della famiglia di Pierpaolo un'intera comunità fatta di parenti, amici, compagni di scuola e di parrocchia. Pierpaolo faceva orgogliosamente parte dell'ACG, l'associazione cattolica giovanile. E a celebrare la messa è stato il "suo parroco", Padre Angelo, che lo ha ricordato commosso: "La domenica era sempre presente alle attività della parrocchia, non sapeva stare fermo un attimo, gli occhi gli brillavano, era un buon Cristiano, non ha smesso di credere in Dio, nonostante molti compagni gli chiedessero come mai frequentasse ancora la Chiesa. Oggi celebriamo la fede, quella della vita che vince la morte. - continua- Un miracolo, è riuscito a far fermare parte della città, è riuscito a farci incontrare, oggi la morte viene sconfitta perché la morte è divisione. Nessuno lo ricorderà mai triste o arrabbiato, ma sempre con un'espressione di gioia verso tutti. Quest'estate gli ho regalato la Bibbia e lui era felice, diceva che non immaginava di meritarla." Sul finire della funzione due compagni leggono delle lettere dedicate al giovane amico, una di queste recita "Non vogliamo e non possiamo credere che sia accaduto. Eri un ragazzo d'oro, disponibile, generoso. Quella sedia nera, la più comoda, sarà sempre lì per te al primo banco". Ad accompagnare la bara bianca all'uscita dalla Chiesa un lungo applauso. E in mezzo a tanta commozione per la scomparsa di "un bravo ragazzo" la città si interroga ancora una volta sull'ennesima giovane vita spezzata sulla strada, sul come prevenire queste tragedie, su come "risvegliarsi" da un'indolenza collettiva, troppo spesso dannosa e pericolosa.