La presentazione a Palermo
Il giornalista catanese Antonio Ortoleva racconta l'India in un libro
In uscita nazionale, un reportage sull'India firmato dal giornalista catanese Antonio Ortoleva (nella foto), con le note aggiuntive del giornalista Giuseppe Liga e lo psichiatra Roberto Ortoleva. "C'era una volta l'India e c'è ancora", Navarra editore, racconta i due volti di un grande Paese: l'India com'è sempre stata, intatta nei millenni, e l'India moderna, a cavallo delle nuove tecnologie, osservati con attenzione e da un punto di vista singolare, quello di un cronista-viaggiatore che nulla trascrive senza prima comprendere. Venerdì 30 ottobre, alle 17 presso L'archivio di Stato di Palermo (corso Vittorio Emanuele, 31) il testo verrà presentato in anteprima assoluta, la presentazione è ospitata in uno dei luoghi e nel calendario de "Le vie dei tesori". Alla presentazione, insieme all'autore, saranno presenti il giornalista Giuseppe Liga e l'editore Ottavio Navarra. Un diario di viaggio nell'India del Nord "poco ragionato", messo per iscritto senza filtri né categorie interpretative, che racconta "visioni" non mediate dalla mente, soprattutto non dalla mente occidentale. Da New Dehli, la capitale-Stato, a Rishikesh, capitale mondiale dello yoga, meta di pellegrinaggio sia per praticanti che per neofiti, attraverso le pagine ci si muove geograficamente ma anche indietro nel tempo, dato che l'autore ricostruisce la storia del Paese attraverso le più importanti figure spirituali e politiche, non dimenticando i fatti più gravi di sfruttamento di queste terre da parte delle potenze coloniali, prima, e delle multinazionali estere, poi. C'era una volta l'India e c'è ancora suggerisce percorsi e consigli utili, infonde profumi di spezie e di fiori cerimoniali, in una modalità diversa dalla guida classica offre informazioni che guardano sia alla vita di tutti i giorni - degli indiani e dei molti stranieri che lì hanno trovato una seconda casa - sia alle premesse necessarie per comprendere un popolo che ci sorprende per il suo sorriso sereno, per un approccio alla vita che non prevede frustrazione, che considera povero - sulla scorta dell'insegnamento di Ghandi - non chi non ha niente, bensì chi possiede troppo e pretende sempre di più. Racconto "l'incanto della mia prima volta in India", dice Ortoleva. "Incanto che nasce dagli splendidi colori della terra, del paesaggio, dei tessuti indossati, ma anche dalla forza con cui questa gente affronta il disagio, alzando sempre di più l'asticella della sofferenza". Un album fotografico completa il libro, insieme con una breve antologia dedicata ai mistici indiani che hanno affascinato l'Occidente negli ultimi cinquant'anni.