Appalti truccati
Caso Anas, a Palermo ombre su due cantieri: decapitata la Tecnis
L'inchiesta "Dama Nera", condotta dalla guardia di finanza, ha portato alla luce affari e tresche avevano connessioni anche con la regione Sicilia e, in particolare, con la città di Palermo. Sono state eseguite 10 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 5 dirigenti e funzionari dell'Anas della direzione generale di Roma, 3 imprenditori titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche, un avvocato e l'ex sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri. Tra i destinatari del provvedimento anche Francesco Domenico Costanzo e Concetto Bosco, noti imprenditori catanesi ai vertici della società Tecnis. E proprio tale società si era aggiudicata due appalti di rilievo nel capoluogo siciliano. Per l'accusa, le dinamiche in cui venivano svolti i "giochi" sono chiare: "dirigenti e funzionari di Anas spa, abusando dei poteri derivanti dall'incarico ricoperto nell'ambito della predetta azienda pubblica, sono riusciti ad ottenere utilità e provviste corruttive da imprenditori, titolari di società di rilievo nazionale, in alcuni casi con l'intervento di un 'colletto bianco' (un avvocato di Catanzaro) e del citato esponente politico". Una condotta illecita "concretizzata nello sblocco di contenziosi in essere con l'Anas (ex art. 31-bis della cd. Legge Merloni, ora previsto dall'art. 240 del c.d. Codice degli Appalti), nella velocizzazione delle pratiche inerenti i relativi pagamenti, nella disapplicazione di penali e, ancora, nel favorire l'ottenimento di fondi illecitamente maggiorati. In altri termini, le investigazioni esperite hanno consentito di accertare come i predetti dipendenti pubblici si siano esclusivamente occupati di curare e favorire l'interesse particolare di imprenditori con cui, per ragioni d'ufficio, si interfacciavano, a completo discapito dell'interesse generale, riguardante la corretta edificazione di opere pubbliche strategiche per la collettività". La Tecnis è un colosso imprenditoriale del Sud Italia aggiudicataria di appalti pubblici per 800 milioni di euro all'anno tra i quali anche un lotto del ponte "Scorciavacche" sull'autostrada Palermo-Agrigento, crollato esattamente una settimana dopo l'inaugurazione dello scorso dicembre. Altri due rilevanti affari, l'azienda interessata, li avrebbe proprio a Palermo: il primo relativo ai primi lavori sull’anello ferroviario, da Giachery al Politeama, per un importo totale di 154 milioni di euro. I lavori sono stati appaltati nel 2007, ma sono cominciati solo un anno fa a causa di un contenzioso tra la stessa Tecnis e la seconda classificata nella gara, la ditta Salini. Il secondo appalto riguarda il disinquinamento della fascia costiera dall’Acquasanta al fiume Oreto. E’ prevista l’eliminazione degli scarichi nel porto commerciale e l’adduzione delle acque al depuratore di acqua dei corsari con potenziamento del sistema “Cala”, lavori per un importo di 15 milioni di euro. "Mentre il Comune continuerà a vigilare sul corretto avanzamento dei lavori in atto affidati alla Tecnis - commenta il sindaco Leoluca Orlando - sarà verificato il permanere dei requisiti quali appaltatori di lavori pubblici. In ogni caso chiederò di incontrare con urgenza il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio e i vertici delle Ferrovie, al fine di discutere insieme e valutare eventuali iniziative che possano evitare conseguenze gravissime, non solo per il trasporto pubblico ma per tutta la mobilità urbana interessata da importanti cantieri gestiti dalla società Tecnis”