Il Pd mette l'alt
Il sindaco di Roma Marino: "Se ci sono le condizioni resto"
Non ci sono le condizioni per proseguire l'esperienza amministrativa della giunta Marino. E, quindi, se il sindaco dimissionario di Roma dovesse decidere di tornare sui suoi passi e ritirare le dimissioni, il Pd non è disposto a seguirlo. E' quanto è emerso dall'incontro tra il presidente nazionale del Pd e commissario del partito nella capitale, Matteo Orfini, e i consiglieri capitolini del partito. Il sindaco dimissionario nel corso di una conferenza stampa in tarda mattinata in Campidoglio aveva posto un punto politico, sottolineando di voler verificare la possibile esistenza di una maggioranza all'interno dell'Assemblea capitolina pronta a sostenerlo: "Fa parte - ha detto Marino - delle verifiche che bisognera' fare". Prende le distanze Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Liberta': "Il problema e' che Marino, per superficialita' o non so che altro, ha ferito e lesionato il suo rapporto con la citta' e questo e' un punto difficilmente removibile. Vedremo, ma credo che il fatto che Sel possa appoggiare una eventuale ricandidatura di Marino sia un'eventualita' abbastanza remota". Incalza il ministro dell'Interno, Angelino Alfano: "E' un thriller sulla pelle della citta'. Sta dando un 'aiutino' al Pd". Nel suo incontro con la stampa il sindaco dimissionario di Roma aveva definito "vergognosi" gli esposti di M5S e FdI contro di lui, affermato di "non essere indagato" e, appunto, di voler "riflettere" sulle sue dimissioni. "Volevo parlare ai romani e agli italiani - ha sottolineato - perche' il 12 ottobre ho firmato la lettera dimissioni in seguito a esposti da alcune forze politiche in relazione a vicende che mi riguardano. Quando il 12 ottobre scrissi una lettera alla presidente dell'Assemblea Capitolina Valeria Baglio dissi che, cosi' come prevede la legge, scrivevo la mia lettera di dimissioni prendendomi 20 giorni per fare le opportune riflessioni e verifiche".
Secondo Marino: "Gli esposti del Movimento Cinque Stelle e di Fratelli di Italia nei miei confronti sono vergognosi, perche' scritti o da ignoranti o da persone in malafede. Mi sono dimesso perchè ho rispetto dell'autorita' giudiziaria e auspicavo di presentarmi ad essa da dimissionario per spiegare i fatti relativi agli esposti. Non sono iscritto nel registro degli indagati, sono entrato in procura come persona informata sui fatti. E cosi' ho lasciato la procura. Non ho usato denaro pubblico a fini privati ma ho semmai usato denaro privato a fini pubblici". Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale attraverso Marco Marsilio annuncia: "In qualita' di rappresentante legale del partito ho formalizzato la querela per diffamazione contro Marino".