Legge di Stabilità
Il monito di Renzi all'Ue: "Sulle riforme decidiamo noi"
Se la manovra finanziaria non dovesse piacere alla "Signora Europa", il premier Renzi non ha dubbi: il Governo la ripresenterebbe tale e quale, giungendo così alla conferma. "Bruxelles non è il maestro che fa l'esame, non ha i titoli per intervenire" sulle scelte economiche del governo. Lo afferma Matteo Renzi, ospite del programma 'Attenti a noi 2' su Radio 24, sostenendo che "in questi anni c'è stata subalternità psicologica dell'Italia verso gli eurocrati". ''Certo di deve consigliare ma non ci deve dire la tassa da tagliare''. "L'Italia - ha spiegato il presidente del Consiglio - da molti soldi all'Europa e anche sul rispetto dei parametri inviterei a guardare i dati del deficit di altri paesi". Il premier ha indicato la Spagna, che sfora il 3% e la Gran Bretagna che ''quest'anno ha fatto il 5% del deficit'' ed ha approvato ''una riduzione di tasse da 20 miliardi finanziata in gran parte con il deficit''. Tecnicamente poi, ha aggiunto Renzi, ''non c'e' trattativa'': se anche Bruxelles bocciasse la manovra un governo può confermarla e rimandarla così. "Ai cittadini interessa il taglio delle tasse. Le tasse non sono più una cosa bellissima e anche da sinistra si è capito che sono una cosa da ridurre". Poi Renzi difende la decisione del canone Rai in bolletta: "E' una norma al riparo da impugnative. E' l'applicazione di un principio liberale". Il premier difende anche l'innalzamento a tremila euro del limite dei contanti: "I dati dimostrano che non è il limite ai contanti a ridurre l'evasione ma l'incrocio dei dati e misure che abbiamo preso come la fatturazione elettronica.