Cassazione
Prato, nozze annullate prima del sì: dovrà risarcire l'ex fidanzata
Nozze mandate a monte proprio pochi giorni prima del fatidico "sì", costeranno care allo sposo. La terza sezione civile della Cassazione ha rigettato il ricorso di un uomo condannato a risarcire con 16mila euro la ex fidanzata, lasciata dopo una relazione durata 11 anni e, soprattutto, dopo aver gia' fatto le pubblicazioni di matrimonio: aveva rifiutato di sposarla quando lei aveva scoperto che frequentava di nascosto una collega. La ragazza, tradita e abbandonata a una settimana dalle nozze, aveva quindi citato in giudizio l'ex fidanzato, sottolineando di avere gia' acquistato, al momento della rottura sentimentale, l'abito da sposa, e, in particolare, gli arredi per la casa coniugale, di proprieta' di lui, in cui erano stati eseguiti anche lavori di ristrutturazione, che lei stessa aveva condotto come geometra e di cui aveva sostenuto la maggior parte delle spese. Il Tribunale di Prato aveva rigettato l'istanza di risarcimento (per un totale di 55 milioni di vecchie lire) presentata dalla donna, ma la Corte d'appello di Firenze aveva ribaltato il verdetto emesso in primo grado, riconoscendole oltre 16mila euro di danni che il suo ex era tenuto a versare. La Suprema Corte ha condiviso la decisione dei giudici fiorentini: "non possono non essere considerate risarcibili tutte quelle spese (giustificate e finalizzate) che si sostengono in vista del matrimonio", si legge nella sentenza della terza sezione civile depositata oggi, e tali "esborsi si collocano tutti in epoca prossima al matrimonio, evidenziando quindi il loro nesso eziologico con il matrimonio stesso".