Arte
A Trapani "Pablo Picasso e le sue passioni": al via una mostra al Museo Pepoli
La mostra Pablo Picasso e le sue passioni dal 11 ottobre al 8 dicembre 2015 nella storica cornice del Museo Pepoli a Trapani dopo i successi di Catania presso il Castello Ursino e di Milazzo e Taormina durante il periodo estivo. L’esposizione a cura di Dolores Durán Úcar e Stefano Cecchetto prodotta e organizzata da ComediArting in collaborazione con Luglio Musicale Trapanese, con il patrocinio dal Comune di Trapani, Assessorato alla cultura del Comune di Trapani, dell'Assessorato regionale dei Beni Culturali e Identità Siciliana e del Museo Regionale Pepoli, Fondazione Sicilia, dispone di quasi 200 opere del grande artista di Malaga, tra grafiche, due opere uniche e ceramiche. Il teatro e il circo, la tauromachia, le donne e la politica, la mostra intende illustrare, nei suoi contenuti più autentici, i temi e le passioni che hanno dato vita alla creatività di Picasso e ne hanno influenzato la vicenda umana e quella artistica. Tra le opere grafiche in mostra, la serie Tauromachia, (1959, acquatinta allo zucchero e puntasecca), le 27 opere ispirate dal più classico trattato sulla corrida scritto da José Delgado nel 1796. La passione per il teatro e la letteratura è espressa da Il Tricorno (1920, incisioni bulino e collotype) e I Venti Poemi di Góngora (1958, incisioni all’acquaforte e acquatinta allo zucchero), oltre a Le Cocu Magnifique (1968, acquaforte e acquatinta) e La Célestine (1971, incisioni acquaforte e acquatinta). Inoltre, in esposizione, una delle più significative e importanti serie dell’artista, oltre che tra le più rare: I Saltimbanchi. In queste tavole dedicate al mondo dei saltimbanchi, le incisioni a puntasecca e acquatinta sono sguardi malinconici e ironici sulla vita privata di saltimbanchi e gitani, con poche concessioni alla definizione “pittorica” del contesto con la celebre acquaforte Le Repas Frugal (1904). La mostra, è arricchita da Picasso in the Cube (political passion), un’istallazione multimediale interattiva che racconta il rapporto dell’artista con la politica e i riflessi che questa ebbe sulla sua arte. Attraverso un cubo con una multi proiezioni, tre quadri emblematici (Guernica, Figura de mujer inspirada en la guerra de España e Massacro in Corea) sono rielaborati in modo evocativo, mettendo in evidenza, il contesto storico, le ragioni compositive e soprattutto il forte messaggio simbolico. In esposizione nella trecentesca sede mueseale, opere uniche quali gli oli Tête de femme del 1943, e Autoritratto del 1967, dove l’artista rivela tutta l’identità e l’alterità del suo doppio. Qui Picasso è l’uomo, l’artista, l’alchimista, ma anche il Minotauro, il toro, il demone: è l’ombra che affiora dall’inconscio per tradire l’identità nascosta. Nella sua costante de-costruzione dell’Ego, Picasso si ritrae allo specchio dell’anima nell’ossessione drammatica di rivelare la sua identità segreta prima di tutto a se stesso. Nelle opere in ceramica non meno importanti, si esprime tutta la forza della fantasia creatrice di Picasso, che in un momento particolarmente felice della sua esistenza, si dedica a questo linguaggio espressivo scoprendolo particolarmente congeniale alla sua vena creativa, tanto da iniziare una sperimentazione che lo accompagna per il resto della vita e che si intreccia indissolubilmente con i suoi lavori su tela, le sue sculture e la sua grafica. Tutte queste passioni e ossessioni sono state, indubbiamente, lungo tutta la sua carriera, gli argomenti di ricerca portante nella sua complessa cifra stilistica. Lui, unico artista del ‘900 che ha saputo trattare tutte le tecniche ascrivibili al mondo dell’arte al massimo livello come si vedrà nella mostra, ha conquistato il titolo di Genio proprio perché non si è fermato mai davanti a nulla, mettendosi in gioco e sperimentando fino alla vecchiaia. È la sfida di questa grande mostra far capire fino in fondo attraverso gli aspetti più umani la complessità di Picasso, figura chiave del panorama artistico del secolo scorso, ma che ancora e fortemente influenza l’arte e non solo del nostro secolo.