Consiglio comunale aperto nel capoluogo ibleo
Contestato il piano sanitario del Ragusano
Nel piano sanitario ibleo predisposto dal direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa, Maurizio Aricò, entra “a gamba tesa” la politica dopo le barricate erette dal primo cittadino ragusano, il pentastellato Federico Piccitto. Al Consiglio comunale aperto convocato dal presidente dell’assemblea civica, Giovanni Iacono, ha partecipato, lunedì, anche l’onorevole Pippo Digiacomo, presidente della Commissione regionale alla Sanità. Una presenza istituzionale che, tuttavia, stando a quanto dichiarato dallo stesso Iacono, ha preso l’impegno di mantenere a Ragusa le strutture di Otorinolaringaiatria e Malattie infettive (previste nel polo ospedaliero Modica-Scicli), e Gastroenterologia, assegnate al polo ospedaliero Vittoria-Comiso. Le ragioni del sindaco Piccitto e dei deputati del Movimento 5Stelle presenti al Consiglio comunale aperto di Ragusa stanno tutte nel fatto che il nuovo ospedale di Ragusa – il Giovanni Paolo II, ancora da completare – senza questi reparti, verrebbe a perdere quella funzione centralizzata per cui è stato costruito. In verità, il malcontento sul piano sanitario viene espresso da una minoranza di attori: Ragusa, Chiaramonte, Santa Croce.
Dall’altra parte della barricata ci sono, invece, le rivendicazioni dei territori, orientale e occidentale della ex provincia, l’hinterland modicano e quello vittoriese. Tra l’altro, il territorio con il maggior numero di utenti è quello di Modica che non vedrebbe di buon grado il trasferimento di Malattie infettive e Otorino a Ragusa.
“Il nuovo ospedale Giovanni Paolo II – afferma Salvatore Rando, consulente per la sanità per sindaco di Modica, Ignazio Abbate – prevede 210 posti letto, assolutamente insufficienti ad ospitare tutti i reparti che Ragusa vorrebbe, a questo punto, accaparrarsi. In merito a Malattie infettive, invito i parlamentari Grillini a visitare i reparti di Modica e Ragusa e a decidere, successivamente, quale chiudere. Con questo piano sanitario è stata migliorata l’offerta sanitaria nel suo complesso ed è stato riconosciuto un ruolo più qualificante agli ospedali di Modica e Vittoria (dove già esistono i reparti rivendicati dal sindaco Piccitto), senza intaccare le peculiarità dell’offerta sanitaria ragusana che, in concreto, sta trasferendo un ospedale vecchio in uno nuovo ma che non può pretendere di accentrare tutto spogliando il resto del territorio. Vale la pena ricordare – aggiunge Rando – che questo piano sanitario è stato elaborato da addetti ai lavori. Ora che entra in campo la politica si rischia di compromettere quanto di buono è stato fatto. Senza contare il fatto che, alle eventuali azioni di contrasto di Ragusa, seguiranno le reazioni di Modica e Vittoria. E c’è il rischio che l’ennesima lite si risolva in una beffa per tutti, con il trasferimento di servizi sanitari importanti a Siracusa. Se il sindaco di Ragusa vuole questo, allora continui la sua battaglia campanilistica appoggiato dai politici di turni alla ricerca di facili consensi. E, a proposito di politici, mi è sembrata inopportuna la presenza al Consiglio comunale aperto di Ragusa del presidente della Commissione sanità all'Ars, Pippo Digiacomo. E' una figura istituzionale e come tale dovrebbe essere al di sopra delle parti".