Mafia: Palermo ricorda La Torre e Di Salvo, uccisi da Cosa Nostra 42 anni fa
"Nel 42° anniversario dell'uccisione per vile mano mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, le Istituzioni e la società civile si uniscono nell'esprimere sentimenti di grande riconoscenza alla loro memoria.
La fermezza e l'abnegazione nel contrastare la criminalità organizzata ne fanno figure emblematiche dei valori di giustizia e legalità che sono a fondamento di una convivenza civile basata sullo Stato di diritto". E' il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato alla Presidente del Centro di studi e iniziative culturali "Pio La Torre", Loredana Introini ed al Presidente Emerito, Vito Lo Monaco. "La lotta alle mafie necessita soprattutto dell'acuta consapevolezza della loro pervasività, in particolare da parte delle giovani generazioni - afferma Mattarella - al fine di consolidare quei principi alla base di una società costruita sul rispetto della dignità di tutti i cittadini e libera da ogni forma di intimidazione. In questo spirito, esprimo apprezzamento per il Progetto Educativo Antimafia che si prefigge di promuovere tra gli studenti i valori che Pio La Torre e Rosario Di Salvo hanno testimoniato con tenacia e sacrificio. La Repubblica li ricorda con rispetto".
Erano presenti, tra gli altri, il presidente della Commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, i candidati del Pd alle Europee per le liste in Sicilia, il prefetto Massimo Mariani, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ed il segretario del Pd in Sicilia, Anthony Barbagallo.
"Il 4 aprile del 1982 Pio La Torre organizzò un'imponente manifestazione per la pace". Lo scrive su X Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, in occasione dell'anniversario dell'omicidio del politico siciliano.
"Quel giorno - aggiunge - 100.000 persone si concentrarono, a Comiso, contro la realizzazione di una base missilistica che avrebbe trasformato la Sicilia in avamposto di guerra in un mare Mediterraneo. Sembrava una missione impossibile opporvi l'idea di un'isola che, al contrario, promuovesse la pace. E invece la sfida fu vinta. Io quel giorno ero a Comiso, con tutta la mia famiglia.
Nel mio garage, qualche giorno fa, ho trovato anche i cartelli, preparati con pennarelli, legno e compensato, che issammo. Ho pensato a Pio La Torre in un periodo in cui il mondo è attraversato da pericolosissimi conflitti, a quanto fosse attuale il suo pensiero, la sua sfida per la pace. Oggi, 30 aprile, come ogni anno ricordo lui, ricordo il suo amico e Rosario Di Salvo, uccisi 42 anni fa barbaramente dalla mafia. Immortale", conclude.
"Credo che l'aspetto che bisogna valorizzare oggi è il pensiero di Pio La Torre: dalle lotte a sostegno agli ultimi alle lotte alle diseguaglianze. Le diseguaglianze allora riguardavano l'impegno per le lotte contadine e degli operai, oggi invece sono le diseguaglianze tra il Nord e il Sud del paese, in un Sud meno che mai infrastrutturato. Oggi come allora si parla di mancanza di lavoro, anche nero e sottopagato. All'epoca di Pio La Torre si parlava di lavoro nei campi e nella miniera, in Sicilia oggi invece continuano a mancare gli ispettori del lavoro". Così il segretario regionale del Pd in Sicilia, Anthony Barbagallo, alla commemorazione in via Li Muli, a Palermo, di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, nella ricorrenza del 42esimo anniversario della loro uccisione per mano mafiosa.
"Il Pd continua ad ambire a costruire un'alternativa in Sicilia. Puntiamo ad essere il baricentro delle alternative alle destre. Abbiamo costituito una lista fatta da dirigenti di partito ma anche di rappresentati del mondo dell'associazionismo. Ce la giochiamo. Certamente il valore aggiunto della nostra segretaria, come capolista, penso che potrà fare la differenza".
"Sul tema della siccità non abbiamo sentito una proposta vera in Sicilia da parte del Governo. Abbiamo sentito soltanto una richiesta di stato di emergenza calamità ma nessuna proposta vera per tirare fuori la Sicilia da questa crisi che rischia di condizionare i prossimi mesi". Così il segretario del Pd in Sicilia, Anthony Barbagallo, a margine della commemorazione in via Li Muli, a Palermo, di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, nella ricorrenza del 42esimo anniversario della loro uccisione per mano mafiosa.
"Nella dolorosa ricorrenza del barbaro omicidio di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo ricordiamo il coraggio e il sacrificio di chi ha creduto nei valori della legalità e della giustizia per amore della propria terra. L'impegno di La Torre anche in sede parlamentare consentì l'introduzione di nuove e concrete misure per il contrasto alla mafia. La memoria e l'attualità di questo insegnamento sono vive e rappresentano un perenne riferimento per le nuove generazioni, affinché si consolidino sempre più e in ogni sede gli anticorpi alla criminalità organizzata". Lo dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, in occasione del 42esimo anniversario dell'omicidio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo.
"L'impegno di Pio La Torre rappresenta un'eredità preziosa per tutti i siciliani". Lo dice Piero Giglione, segretario della Cna Sicilia, a margine della commemorazione del sindacalista e politico siciliano ucciso dalla mafia insieme al suo autista ed amico Rosario Di Salvo il 30 aprile del 1982 a Palermo.
"Con la sua attività sindacale e politica - aggiunge - La Torre ha segnato la strada dell'antimafia riscattando le istituzioni da anni di silenzi e complicità. Al suo lavoro e al suo coraggio dobbiamo la legge che istituisce nel nostro ordinamento il reato di associazione mafiosa, nonché quella sulla confisca dei beni.
Due pietre miliari dell'antimafia capaci di scardinare il potere della criminalità organizzata nella società e nell'economia". "Sono 42 anni che rinnoviamo un rito della memoria, ma oggi più che mai l'insegnamento di La Torre è attuale.
Come si sa è stato l'autore di una delle più importanti leggi che sono servite a combattere e battere la mafia, perché non solo ha riconosciuto la mafia come reato, fino a quel momento non c'era il reato di associazione mafiosa, ma ha anche introdotto lo strumento di confisca dei patrimoni. Mettere le mani da parte dello Stato nelle tasche dei mafiosi ha costituito la minaccia più grave per le organizzazioni mafiose. E credo che quella intuizione è frutto anche di conoscenza, perché nella vita una cosa ci ha insegnato La Torre, che per combattere le cose bisogna prima conoscerle. Lo strumento della conoscenza, della capacità di lettura dei processi reali nel territorio, ti consente di individuare strumenti che possano, come dire, raggiungere gli obiettivi. Oggi abbiamo la necessità di riconoscere come la mafia è cambiata per affinare nuovi strumenti per combatterla". Così il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, a margine della commemorazione in via Li Muli, a Palermo, di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, nella ricorrenza del 42esimo anniversario della loro uccisione per mano mafiosa.
"A 42 anni dalla strage di stampo mafioso, Palermo ricorda l'onorevole Pio La Torre e Rosario Di Salvo. Una memoria che resterà indelebile perché l'eredità di Pio La Torre sarà per sempre impossibile da cancellare. La sua lungimiranza e la conoscenza del fenomeno mafioso hanno permesso di tradurre in legge quelli che ancora oggi rappresentano capisaldi della lotta alla criminalità organizzata: il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni ai boss. Il suo esempio deve rappresentare un faro per tutti coloro che decidono di dedicare il proprio impegno all'interno delle istituzioni pubbliche". Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.