Vinciullo (Lega): "Troppe falsità dalla Regione sul nuovo ospedale di Siracusa"
Sul Nuovo Ospedale di Siracusa, basta sciocchezze! Lo dichiara Vincenzo Vinciullo, leader di Siracusa Protagonista e commissario provinciale della Lega.
"Se vogliamo veramente il Nuovo Ospedale di Siracusa, dobbiamo smettere di ripetere notizie assolutamente false e fuorvianti che hanno come unico obiettivo quello di tranquillizzare i cittadini, nella speranza che gli stessi possano continuare ad accontentarsi delle sciocchezze rimate che vengono ripetute in maniera ossessiva e che offendono sia chi le ascolta, ma anche coloro che le raccontano.
Prima cosa: l’Ospedale di Siracusa non è di secondo livello, è un modesto ospedale di primo livello e non diventerà mai un ospedale di secondo livello perché l’ingordigia dei catanesi ha fatto sì che tre ospedali su tre, spettanti al nostro bacino, sono andati tutti a Catania. Nel rispetto della “Balduzzi”, non si può avere un quarto ospedale di secondo livello nel nostro bacino e, quindi, per diventare Siracusa di secondo livello, il San Marco di Catania, ad esempio, dovrebbe essere declassato a primo livello. Ma è proponibile tale tesi? Non credo proprio!
Seconda cosa: per andare in gara occorre la somma intera che è di 347 milioni di euro, altrimenti, anche se manca un solo centesimo, non si può andare in gara, non lo dico io, ma lo dice il Decreto Legislativo 118/2011. Tutte le altre soluzioni sono surreali, non percorribili, tant’è vero che nessuno ha mai inviato a Palermo alla Commissione Regionale il progetto per l’approvazione definitiva.
Quindi, ha proseguito l’On. Vinciullo, è necessario sapere dove verranno presi gli ulteriori 47 milioni di euro, altrimenti in gara non si può andare.
Terza cosa: il Governo e i Deputati regionali hanno fatto sapere che è stata fatta richiesta al Ministero dell’Economia e delle Finanze, retto dal leghista Giancarlo Giorgetti, dei famosi 100 milioni di euro. Tuttavia, sarebbe necessario sapere quando e a chi è stata inoltrata questa richiesta perché da numerose interlocuzioni, sia presso gli Uffici della Regione sia presso il Ministero dell’Economia, c’è un’oggettiva difficoltà a rintracciare la richiesta avanzata al Ministero.
Speriamo di trovare qualcuno così bravo da farci avere copia della richiesta, almeno sappiamo che è stata inviata, altrimenti si continua a perdere tempo.
Ricordo che, fino ad oggi, l’unico Soggetto che ha investito nell’Ospedale di Siracusa, attraverso i 200 milioni di euro, è sempre il Ministero retto da Giancarlo Giorgetti, altro non abbiamo visto.
E allora, ha continuato l’On. Vinciullo, almeno fateci vedere la richiesta per verificare che al Ministero l’iter stia procedendo velocemente.
Al di là di queste considerazioni che spero veramente di essere riuscito a fare comprendere, soprattutto nell’uso di un linguaggio appropriato, ritorno a una domanda più volte posta: l’ospedale doveva essere realizzato fuori dalla città di Siracusa perché di secondo livello, ma dal momento che non sarà di secondo livello e dal momento che non abbiamo i soldi per costruire questo nuovo ospedale in una zona che, ironia della sorte, si chiama “Pantano Tremmilia”, che è lo stesso pantano in cui è rimasto invischiato l’Ospedale di Siracusa, non sarebbe il caso, con i 200 milioni che abbiamo a disposizione dal 13 dicembre 2022, di realizzare la struttura alla Pizzuta, dove i terreni, per la maggior parte, sono già di proprietà del Comune e dell’ASP, costruendo il famoso tunnel sulla 124 per consentire l’accesso veloce a chi viene da fuori città? Altrimenti, coloro i quali sostengono la necessità di realizzarlo in contrada “Pantano Tremmilia” abbiano la capacità di trovare l’intera somma.
Sempre ai vari Soloni, di cui la nostra provincia è notoriamente ricca, vorrei ricordare che esiste il termine “perenzione”, cioè che le somme non impegnate entro dei tempi stabiliti ritornano indietro. Non vorrei che, ha concluso l’On. Vinciullo, il capitolo conclusivo, oltre a non realizzare l’ospedale, per farci dipendere sempre dagli ospedali catanesi, sia quello di restituire allo Stato i 200 milioni che sono nelle casse della Regione Siciliana dal 13 dicembre 2022, cioè quasi 2 anni".