I soldi alla Formazione
Sgarlata: "Rapporti consolidati tra Marziano e Pillitteri e la stampa siracusana tace"
"Bei tempi quelli in cui Crocetta e il Partito Democratico siciliano prendevano le distanze dal "sistema" Genovese, fondato sull'utilizzo illecito dei centri di formazione professionale! Quante vesti sono state strappate durante le campagne elettorali regionali e nazionali, quanti proclami, tutti raccolti prontamente da solerti giornalisti per riempire le prime pagine dei giornali! E adesso? La gravità dei fatti e il silenzio assordante della stampa in Sicilia impongono una riflessione su come il sistema si autorigeneri ciclicamente e su come la questione etica sia ancora drammaticamente attuale all’interno del Partito Democratico in Sicilia". A denunciarlo è l'ex assessore regionale ai Beni culturali, Mariarita Sgarlata, che parla in qualità di presidente dell'Associazione "Democratici per la città" di Siracusa. Sgarlata prosegue: "E lo è ancora di più a un anno dalle prossime elezioni regionali quando un uso “privatistico” di fondi pubblici potrebbe segnare l’esito del voto, quel voto che ci piacerebbe fosse l’inizio di un cambiamento vero per Sicilia, dopo l’infelice stagione di riforme e controriforme che stiamo ancora purtroppo vivendo. Non vorremmo che il silenzio di tanti fosse ancora legato al fatto che “all’interno della Formazione i rapporti ce li avevano esponenti di ogni partito", come ha dichiarato Genovese anni fa in un’intervista. Il "sistema Genovese" rappresenta, più di ogni altro, per la Sicilia l’archetipo della corruzione che danneggia in particolare quelle migliaia di giovani siciliani che si affidano ai corsi di formazione professionale nella speranza di trovare lavoro. Per non parlare di tutti quei docenti degli stessi corsi che, pur in presenza di decreti ingiuntivi, aspettano di essere ancora retribuiti con importi che vanno da 10mila a 100mila euro. Alla luce di questo, e di una questione etica che si impone oggi più di ieri, un assessore regionale alla Formazione non può liquidare l’accusa di avere favorito un amico nella distribuzione dei fondi dell’Avviso 8 con una brevissima replica di questo tipo “nessuno vieta ad un assessore di conoscere persone del mondo della Formazione”. Perché il paradosso non sta nel fatto che un assessore conosca gente nel mondo della Formazione (sarebbe assurdo il contrario!) ma che la persona beneficiata sia molto più di un conoscente. Il rapporto tra Bruno Marziano e Sergio Pillitteri è consolidato da tempo e ci meraviglia che la stampa siracusana, sempre presente a eventi e manifestazioni del partito come dell’associazione guidata dal consigliere di circoscrizione, abbia ritenuto sufficiente la risposta dell’assessore regionale. Diversamente noi crediamo invece che, per i ruoli istituzionali e all’interno del Partito sia di Marziano che di Pillitteri, si sarebbe dovuto chiedere di più! Negli ultimi anni, tra l’altro, Sergio Pillitteri è stato uno dei responsabili del tesseramento nel PD a Siracusa, orientandolo e stoppandolo quando non si trattava di iscrivere persone vicine all’area del suo mentore. Noi non intendiamo assuefarci al mantenimento di un sistema che ha prosciugato risorse destinate al miglioramento delle condizioni dei siciliani, condannando l’isola al degrado e alla marginalità. Noi crediamo che sia arrivato il momento per ognuno, compresi i vertici del Partito Democratico in Sicilia e a Roma, di assumersi la responsabilità di quanto sta accadendo alla Regione Siciliana".